skip to Main Content
   Newsletter

Tra il bene e il male esiste un’intercapedine fatta di una materia vaga e sconfinata che a volte coincide con il sogno.

È la frase guida del progetto e tira in ballo una parola che difficilmente accosteremmo a una discarica: “sogno”. Eppure lo sforzo è proprio quello di leggere in maniera diversa un posto condannato dalla cronaca e di farlo utilizzando l’immaginazione. Cosa c’è di nuovo da raccontare su un cumulo di spazzatura come ce ne sono tanti nel mondo? Niente. E se novità c’è in questo progetto, nasce dalla voglia di mettere in gioco i propri sentimenti e ciò che di bello può generare il disagio della realtà e la voglia di trasformarlo in speranza.

Una discarica in mostra

Partiamo dai fatti. Monte Inferno è a Borgo Montello, al centro dell’Italia.
 Erano gli anni ’70 quando iniziò l’accumulo di rifiuti che continua
 ancora oggi con gravi danni all’ambiente e alle persone. 
Le falde acquifere sono inquinate, così come il fiume Astura
 che costeggia il monte e arriva al mare. Il vento porta aria inquinata
 nelle case di chi vive ai bordi della discarica e l’economia del luogo
 è stata danneggiata.
 Nel 1994 il pentito di camorra Carmine Schiavone dichiarò
 che alla fine degli anni ’80 furono interrati nella zona rifiuti tossici
 e nel 1995 venne ucciso Don Cesare Boschin, il parroco di Borgo Montello che aveva denunciato il traffico di quei rifiuti nella zona. 
L’inchiesta sulla sua morte fu archiviata poco dopo senza un colpevole.

Il frutto di un progetto collettivo

Tutto è partito dal documentario e dal progetto fotografico. Poi, strada facendo, sono nate altre forme di indagine e di comunicazione che hanno raccontato i luoghi della discarica con modalità diverse. Video multimediaIllustrazioni, cartoline, suoni, esplorazioni geografiche, ai quali si sono aggiunti materiali trovati direttamente sul posto: numerose riprese video girate da Carla, dirimpettaia della discarica, o anche le tante polaroid di Antonio, che da anni riprende i dintorni della sua casa, immortalando ciò che per lui è bellissimo e che non lascerebbe mai.

Il progetto è nato da un’idea di Patrizia Santangeli ed è stato realizzato in collaborazione con Gabriele Rossi e con la coproduzione di Chiara Cavallo e reso possibile grazie al contributo di numerosi sostenitori che hanno partecipano alla raccolta fondi attraverso l’acquisto del giornale. Il giornale è disponibile durante gli eventi o può essere richiesto a patrizia.santangeli@gmail.com.

Esposizioni del progetto

AlbumArte

Roma - settembre 2016

MAP – Museo dell’Agro Pontino

Latina - aprile 2016
Back To Top